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Se c’è qualcosa che può renderci sereni nel affrontare un piano d’investimento di successo, è la consapevolezza che possiamo comunque controllare parte del processo ed allo stesso tempo  ignorare tutto ciò che non dipende da noi , evitando quindi inùtile “stress” aggiuntivo.

Conviene dunque  focalizzare l’attenzione solo sugli aspetti che possiamo controllare, eliminando tutto il resto. “Less is more”e questo aiuta in generale oltre che per gli investimenti.

Veniamo “bombardati” tutti i giorni da informazioni , molte delle quali non presentano alcun valore.

Il nostro compito per diventare investitori di successo è quello di rimuovere tutto ciò che ci distrae, dando priorità agli elementi di valore.

Con una metàfora in pratica si tratta di “estrarre” solo segnale ùtile da un ambiente molto rumoroso come quello della finanza. I filtri da utilizzare sono nel nostro controllo .

Quali sono ? Consideriamo dunque le 2 categorie :

SEGNALE UTILE (VARIABILI NEL NOSTRO CONTROLLO)

  1. Quantità di risparmio che posso apportare al mio piano d’investimento;
  2. Orizzonte temporale per implementare il mio piano;
  3. Controllare le emozioni;
  4. Controllare i costi e le commissioni;
  5. Diversificare;
  6. Crearsi un cuscinetto di liquidità per cogliere le opportunità;
  7. Concentrarsi sul lungo termine;
  8. Implementazione di un PAC;

RUMORE (VARIABILI AL DI FUORI DEL NOSTRO CONTROLLO)

  1. Tasso d’interesse fissato dalle banche centrali;
  2. Tasso di volatilità del mercato;
  3. Rendimento finale erogato dal mercato;
  4. Politiche economiche attuate dai governi;
  5. Indicatori macroeconomici;
  6. Lo spread;
  7. Etc,etc,etc…………

Il secondo elenco può essere considerato infinito, nessuno conosce infatti cosa accadrà domani pertanto inutile starsi a preoccupare di tutto ciò che è al di fuori della nostra sfera di controllo.

Viceversa, l’elenco delle variabili che possono essere controllate e che possono incidere sul risultato finale dei nostri investimenti va considerato con molta attenzione.

Oltretutto si tratta di un insieme finito di elementi ( oltre a quelli evidenziati sopra c’e ne possono essere degli altri comunque come ad esempio l’automatizzazione di un piano d’investimento).

Gli sforzi dovrebbero dunque andare solo sui fattori che si possono controllare e monitorare! Ignorate tutto il resto !!

 

 

3 commenti
  1. Angelo
    Angelo dice:

    Bravo Attilio, razionalità non emotività questo è il cammino più solido nelle onde fluttuanti della finanza. I riferimenti certi sono le boe quando le onde dei mercati si fanno giganti e spaventano. A mercati calmi con poca volatilità siamo sereni, ma quando la volatilità imperversa lo stress dovuto al timore di perdere i sudati risparmi, incalza. Ovviamente la volatilità rappresenta anche l’opportunita di acquistare prodotti a sconto, che ci premieranno con maggiori profitti. Buon investimento a tutti . Ciao Angelo

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    • Attilio
      Attilio dice:

      Grazie Angelo per il tuo intervento; concordo, con mercati volatili sicuramente è molto più difficile rimanere razionali ,ma è qui infatti che si vedono gli investitori più bravi che poi ottengono i migliori risultati. In questi casi occorre ricordare che la storia è dalla nostra, e che prima o poi dopo la tempesta torna il sereno.
      Credo che occorra avere in ogni caso un mètodo , sapendo cosa fare nei momenti di “nervosismo” sui mercati come nel biennio 2007-2009. Automatizzare l’investimento con dei piani di accumulo periodici può comunque togliere dall’equazione l’emozione tipica degli esseri umani.

      Rispondi
      • Angelo
        Angelo dice:

        Concordo , l’investimento progressivo come i PAC mediano il prezzo di acquisto e moderano il rischio. 👍🏻👍🏻👍🏻

        Rispondi

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