In tempi come questi, la tentazione di non investire e di conservare i propri risparmi sotto il materasso cresce sempre di più.

Oltre ai timori legati alla possibilità di subire una tassa patrimoniale, di uscire dall’Euro, etc , da anni ci troviamo in un periodo storico di bassa crescita dei prezzi, per cui si tende a ignorare il principale nemico per i nostri sudatissimi risparmi….

L’inflazione.

Sebbene i soldi sotto il materasso potrebbero  mitigare alcuni dei suddetti rischi, il rovescio della medaglia di questa scelta può essere molto doloroso e non deve essere ignorato.

Lo sanno bene i risparmiatori che hanno affrontato  la decada degli anni 70 di cosa stiamo parlando.

L’inflazione, che viene definita anche come “tassa occulta”, non fa altro che “mangiare” i nostri risparmi, ed a tratti lo può fare anche in maniera vorace.

Supponiamo infatti di avere 100 Euro sotto il materasso. Ipotizzando di avere un inflazione(aumento reali dei prezzi) del 5%; dopo  30 anni, l’inflazione “ci porta via” 79 Euro di potere di acquisto, facendo diventare i nostri 100 Euro soltanto 21.

Considerando uno scenario simile a quello attuale ( inflazione programmata da parte della BCE  del 2% annuo), i nostri 100 Euro in 30 anni ne diventano 55!

Senza andare troppo lontano, considerando sempre il 2% d’inflazione, e soltanto un orizzonte temporale di  10 anni, i nostri  100 Euro diventano 82, subendo dunque una perdita reale del 18%!!

La tabella seguente mostra infine alcuni scenari possibili per i nostri  100 Euro a seconda del tasso d’inflazione, con in evidenza(colore rosso)  i 3 esempi riportati :

Tabella 1: Effetto negativo dell’inflazione su 100 Euro.

Meglio impiegare il materasso per altri scopi!

 

 

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