Nel panorama mondiale degli investimenti, uno dei riferimenti è costituito dal fondo sovrano norvegese.

Trattasi del fondo sovrano  più grande del mondo, con oltre 1 triliardo di asset gestiti, e nasce per tutelare il risparmio dei norvegesi e delle loro generazioni future.

Gli investimenti del fondo prediligono ovviamente la diversificazione (unico “pasto gratis” in finanza, l’equivalente della “location” per gli investimenti immobiliari!).

Il fondo possiede quote di azioni ed obbligazioni sparse in tutto il mondo, nonchè una quota in investimenti immobiliari (fra cui qualcosa anche in Italia), vantando un’ampia diversificazione fra varie asset class, regioni e settori, con l’obiettivo di spalmare il rischio e generare un rendimento accettabile nel lungo termine.

Nell’immagine qui sotto troviamo l’andamento del fondo in corone norvegesi dal 1998 al 2017:

Fonte Wikipedia : https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=62574025

Il fondo investe prevalentemente in azionario mondiale, con una quota del 70%, e la restante parte in obbligazioni di paesi sviluppati in primis (USA, Giappone , Germania), ma anche nel debito dei paesi emergenti.

Il peso delle obbligazioni ad inizio 2019 risultava essere di circa il 27% e la quota di Real Estate intorno al 3%. 

Le società presenti nel portafoglio azionario sono circa 9000, appartenenti a 77 paesi del mondo, “replicabili” secondo noi con un semplice indice World.

Come ha performato il fondo?

Dalla documentazione ufficiale del fondo, disponibile su internet, si evince che il rendimento in valuta locale è stato:

  • ultimi 10 anni: 8.33%;
  • dalla sua costituzione (1998): 5.47%.

Trattasi di un fondo estremamente prudente, che ha un obiettivo minimo di rendimento attualmente del 3% .

Quali sono i principali insegnamenti che possiamo acquisire  dalla composizione di uno dei fondi d’investimento più importanti e prudenti del pianeta?

Credo che ne abbiamo già parlato svariate volte in questo blog :

  1. diversificazione: esposizione globale sui mercati azionari ed obbligazionari ;
  2. quota azionaria preponderante, al fine di ottenere rendimenti in linea o superiori all’inflazione;
  3. orizzonte temporale lungo;
  4. semplicità : l’allocazione in pratica è 70-30, con le tradizionali asset class azionario/obbligazionario; con questa composizione si riesce già a decorrelare abbastanza un portafoglio, rendendolo capace di affrontare le diverse condizioni di mercato.

Per chi volesse approfondire la composizione dettagliata del portafoglio del fondo a fine 2018, il link è il seguente:

https://www.nbim.no/en/publications/reports/2018/return-and-risk-2018/.

Sereno investimento a tutti!

 

 

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