Foto di Pete Linforth da Pixabay

“Una vita tranquilla e modesta porta più gioia del perseguimento del successo legato ad una agitazione perenne”. Albert Einstein

Raggiunta la pensione ed avendo la possibilità di investire un capitale a disposizione (i.e. liquidazione, TFR, eredità, vendita di una casa, ecc) come possiamo pensare d’investire questa somma in tranquillità?

Qui ci vengono in aiuto ancora una volta i consigli di 2 titani americani degli investimenti, John Bogle ed il professore W. Bernstein:

la quota obbligazionaria da considerare può corrispondere all’età che abbiamo, dunque se abbiamo 65 anni possiamo pensare di investire questa somma in obbligazioni per il 65% ed in azioni per il 35%.

Bogle consiglia una allocazione “50/50”, che anche noi consideriamo opportuna. RIcordiamoci che potremo vivere ancora per altri 30 anni e questa allocazione garantisce tanto rendimento (crescita) come stabilità.

La scelta è sempre personale, ma la regola di convertire l’età nella quota di obbligazioni da tenere in portafoglio è un classico suggerito da tanti esperti di gestione, al fine di preservare il capitale accumulato e può essere un buon riferimento.

Per i profili più conservativi potrebbe valere la pena alzare la percentuale di obbligazionario fino al 75% o addirittura al 100%.

Il nostro suggerimento per l’asset l’azionario su cui puntare è un classico “ALL World”, che includa anche i paesi emergenti.

Per il reddito fisso, il buon senso ci suggerisce di considerare obbligazioni Indicizzate all’inflazione così come una parte in liquidità e/o strumenti a breve termine.

L’importante è sempre:

diversificare il più possibile.

Leggi anche: L’importanza della diversificazione e La serenità di avere un portafoglio diversificato.

Un portafoglio così composto può garantire una componente di reddito anche in fase di ribassi come quelle viste durante quest’anno, senza intaccare la componente azionaria, che prima o poi ritorna a superare i massimi precedenti.

Come si è comportato un portafoglio 50/50 durante le turbolenze di Marzo?

Un portafoglio diviso a metà fra azioni ed obbligazioni (in questo caso USA) avrebbe “soltanto” subito una minusvalenza del il 12.67% dai massimi di Febbraio fino a fine Aprile.

Fonte : https://awealthofcommonsense.com/2020/04/whats-the-worst-case-scenario-for-diversified-portfolios/

Più obbligazioni/liquidità si tiene nel nostro portafolgio i investimento e più è veloce il recupero da crolli di mercato.

Per chi ha orizzonti “limitati” di tempo per investire, la scelta dovrebbe cadere su portafogli molto polarizzati sul reddito fisso.

DISCLAIMER : Le opinioni di cui sopra sono personali. Ogni investitore è responsabile della propria scelta sulla base della propria situazione personale e dei suoi obiettivi finanziari.

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