Investire o abbattere il mutuo?

In ogni cosa è salutare, di tanto in tanto, mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo si era dato per scontato.

(Bertrand Russell)

Un altro dilemma, che si presenta frequentemente a coloro che hanno a disposizione una certa somma di denaro e sono proprietari di casa acquistata con l’aiuto di un mutuo, è:

meglio investire o estinguere parzialmente il mutuo?

Come sovente accade, la risposta è:

dipende!

Per rispondere a questa domanda, non basta la sola matematica finanziaria, motivo per cui non vi presenterò tabelle di numeri.

Nella scelta entra anche la componente psicologica ed emotiva e, in particolare, il beneficio che potrebbe derivare dal liberarsi del pesante fardello di un debito, come ad esempio un mutuo.

Nella scelta, inoltre, entrano in gioco tutta una serie di variabili come:

• il proprio profilo di investitore;
• gli obiettivi complessivi;
• l’orizzonte temporale a disposizione;
• ecc.

Elenchiamo di seguito alcuni degli aspetti peculiari delle 2 alternative in gioco.

RIDURRE/ESTINGUERE UN MUTUO

• Si tratta di un investimento a tasso garantito e sicuro. Il rendimento è pari al tasso di’interesse che pagate; se ad esempio avete un mutuo all’1%, il capitale versato per abbattere il mutuo rende proprio l’1%, che di questi tempi non è affatto male, visto che la liquidità rende zero e le obbligazioni danno rendimenti negativi.
• Si riduce il rischio complessivo familiare di tutte le attività finanziarie: minore è il mutuo, minore sarà l’impatto di eventi estremi, che potrebbero sorgere (disoccupazione, malattia, divorzio,etc).
• Scelta semplicissima, nessuno strumento da valutare o gestore da coinvolgere. Pagate e basta, per ottenere un beneficio immediato.
• Avere un mutuo equivale ad avere delle obbligazioni in portafoglio con il segno meno: siete voi a pagare una cedola mensile alla banca e non viceversa. Abbassare il debito equivale a dare più stabilità alla vostra asset allocation “complessiva”.
• Dovendo alla fine vendere un immobile, si può sperare di un ottenere una plusvalenza esentasse: il capitale versato per il mutuo non subirà la tassazione del 26% per le plusvalenze finanziarie (sotto certe condizioni).

INVESTIRE IN AZIONI/OBBLIGAZIONI

• Le probabilità di ottenere un rendimento maggiore del tasso d’interesse del mutuo sono alte (ma non garantite!) nel lungo termine. In pratica, stiamo investendo “a leva” il capitale prestato dalla banca su strumenti finanziari, che presentano rendimenti attesi superiori ai tassi di un mutuo nel caso di orizzonti temporali di 15/30 anni.
• L’investimento in azioni presuppone un impegno a lungo termine. Se si aspetta di pagare un immobile prima di iniziare a investire in azioni rischiamo di non avere l’orizzonte temporale giusto affinché l’azionario produca i suoi grossi benefici, penalizzando altri obiettivi finanziari (pensione integrativa, libertà finanziaria,etc.)
• Iniziare a investire in strumenti più rischiosi da subito aiuta a comprenderne le caratteristiche, in particolare, la volatilità ed il fatto che con il tempo i rendimenti tendono a essere positivi e superiori all’inflazione.
• Dirottando risorse su azioni e obbligazioni (meglio se globali) ci assicuriamo un’ampia diversificazione.

Non esiste la risposta giusta in assoluto, ma esiste quella giusta per ognuno di noi!

Tanti non sopportano l’idea di un debito, per cui prediligono un’estinzione il prima possibile.

Altri potrebbero essere focalizzati sul lungo termine e sulla necessità di raggiungere i propri obiettivi, ad esempio, di pensione integrativa, con un’esposizione maggiore al rischio.

A voi la scelta definitiva, in base a ciò che ritenete prioritario.

Ogni scelta, comunque, potrà essere quella giusta per se stessi!

Nel dubbio, si può decidere di destinare parte del risparmio all’estinzione del mutuo e parte agli investimenti e forse è questa la soluzione che può accontentare tutti.